Gli artisti del Giardino volante

Luigi Mainolfi

Luigi Mainolfi, scultore di origine Irpina, che vive ormai da tantissimo tempo a Torino. I suoi lavori si distinguono per un’attenzione particolare al paesaggio fiabesco. I suoi materiali preferiti sono quello poveri e naturali, come la terracotta o il gesso, ma si possono trovare anche dei lavori in bronzo.
A Pistoia l’artista torinese si è indirizzato verso forme geometriche elementari, come la semisfera e lo ziggurat. Non c’è un intento narrativo: le forme si presentano come sono, costruzioni che occupano uno spazio che il bambino potrà padroneggiare con il corpo, attraverso l’arrampicata e la discesa. La semisfera è una collina-scivolo; gli ziguratt sono due, uno a gradoni che sale verso l’alto (il maschio, l’espressione) e uno scavato nel terreno (la femmina, l’espressione). Il secondo è ricoperto di sabbia, a sua volta da scavare, e dunque sempre un po’ inaccessibile.
“La geometria – scrive Platone, nella Repubblica – è effettivamente la conoscenza di ciò che eternamente è”.

Atelier Mendini con Andrea Balzari

La nota cercata dai fratelli Alessandro e Francesco Mendini (Atelier Mendini con Andrea Balzari), architetti e designer, dal 1988 assieme a Milano nell’Atelier Mendini, qui in veste di scultori, è invece legata al colore e alla leggerezza. È difficile confinare il loro lavoro in un’unica categoria. Per loro la composizione di oggetti è sempre il risultato di segni visivi che invadono lo spazio, in un processo infinito. Ogni loro progetto è solo un frammento di questo processo.
Per Pistoia hanno deciso di realizzare una specie di pagoda: una struttura irreale e fantastica, che ha allo stesso tempo funzione decorativa e di riparo, in forma circolare e coperta, aperta verso l’interno in una sorta di chiosco da giardino. Questa architettura colorata vive nel giardino per essere ammirata, ma allo stesso tempo è anche un luogo per incontrarsi, per giocare, per arrampicare, grazie a una grande rete che sarà sicuramente il gioco piu conosciuto e amato da tutti.

Gianni Ruffi

Scultore e poeta visivo, Gianni Ruffi vive e lavora a Pistoia. Fin dagli anni Sessanta è interessato all’arte concettuale e partecipa al clima della pop-art europea. I suoi lavori prendono spunto da oggetti quotidiani che si trasformano attraverso un gioco di parole. Questo rende le sue opere piene di ironia e poesia, come nel caso della scultura La luna nel pozzo collocata nella piazza antistante l’ospedale del Ceppo, nel 1999.
L’accenno al fantastico è la chiave di lettura dei giochi realizzati per il giardino. Ruffi ha immaginato degli oggetti evocativi e allusivi, come i tappeti volanti in metallo sostenuti da una grande molla: vi si sale e si può immaginare di volare ovunque la fantasia dei bambini suggerisca. Lo stesso può dirsi per le grandi lettere rosse della parola ARTE. Ogni lettera è un’altalena: i bambini montandoci sopra le muovono, come i tasti di un pianoforte, attivando la musica visiva della parola. Lo spunto del racconto e della fiaba invece è dato dal grande dondolo con il profilo della città. Qui i bambini sono invitati a riposarsi all’ombra della scultura per ascoltare una storia che narra della città di Pistoia e delle sue origini (testo integrale della fiaba, scritto da Lorenzo Cipriani).